Slow Venice: la quiete di Venezia dopo il carnevale

EVENTI

Slow Venice: la quiete di Venezia dopo il carnevale

A cura di Limosa operatori naturalistici

E’ il periodo migliore per addentrarsi in una Venezia insolita e domestica, lontana dagli affollati percorsi turistici. Due itinerari a contatto con l’anima autentica della città, tra i saperi antichi e scorci inaspettati di natura.
Mattina, pomeriggio o intera giornata: componete a piacere la vostra giornata veneziana!

1) Domenica 26 febbraio
 “Nizioleti” veneziani: saoneri, caegheri, remeri e altri mestieri
Zattere cariche di legname, granaglie, lana provenienti dalle campagne e dai boschi di pianura e di montagna, un tempo arrivavano a Venezia seguendo il corso dei fiumi: le merci erano indispensabili alla vita di una città popolosa, dove si commerciava e si costruivano palazzi, navi, “bricole”. L’itinerario segue il labirinto delle calli veneziane dove i nomi indicati dai “nizioleti” raccontano questa lunga e stupenda storia.
Appuntamento: ore 9,30 Piazzale Roma (ai piedi del Ponte Calatrava) – Mezza giornata: quota di partecipazione euro 9,00. (euro 4,50 fino a 12 anni, gratuito fino a 5 anni).

2) Venezia: scorci di natura e cultura fra campi, canali e giardini.
Itinerario insolito nel cuore di Venezia alla scoperta della natura in essa presente: calli, campi, rive e giardini stupiscono per  le numerose  valenze naturalistiche. Questo percorso è anche un’ottima occasione per godere di scorci inusuali e per conoscere tante piccole curiosità di una città costruita sull’acqua. L’itinerario termina a Castello, alla Serra dei Giardini da poco restaurata e restituita alla città.
Appuntamento: ore 14,30 Piazzale Roma (ai piedi del Ponte Calatrava) – Mezza giornata: quota di partecipazione euro 9,00. (euro 4,50 fino a 12 anni, gratuito fino a 5 anni).

Per chi desidera partecipare a entrambe gli itinerari la quota complessiva è di euro 12,00 (euro 6,00 bambini fino a 12 anni, gratuito fino a 5 anni)

Prenotazioni (obbligatorie!) e info: Limosa soc. coop. 041 932003 – limosa@limosa.it

Per saperne di più (http://www.limosa.it/EDU/news.asp?id2=26399)

==============================================================

Le conosco le vostre case. Ignorano che la relazione tra l’acqua e l’uomo è di madre a figlio, che lo spreco sprezzante d’acqua è una delle forme sottili di parricidio. Apri il rubinetto e giù acqua… è la maledizione della facilità… Andare a prenderla con un secchio e una bottiglia, quando c’è un guasto, subito ti ricorda che l’acqua è preziosa, che la vita è sforzo. Versarla da una brocca è un gesto che educa: «Dopo il pediluvio, me ne resta ancora un pò di tiepida per la barba. Dopo la barba me ne resta ancora abbastanza per farmi un uovo in camicia. Dopo cotto l’uovo, nell’acqua raffreddata metto a bagno la dentiera. Questa è civiltà.

— Guido Ceronetti

Questa voce è stata pubblicata in Eventi e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.