Buongiorno sono l’acqua

FASEMO FILO’

“Buongiorno sono l’acqua”

Buongiorno sono l’acqua dal cielo venuta
dal monte raccolta e da questo caduta
per righi e rigagnoli e attraverso torrenti
mi trasformo in pozze, laghi e sorgenti.

Portando in groppa mille respiri
curve, ostacoli, giri e raggiri.
Poi mi compatto mi distinguo alla vista
prendo il nome di fiume, sembro una pista.

Vado avanti e da vita briosa
mi faccio tranquilla divento preziosa
divento bella, modella, figa,
degna di essere contenuta in una diga.

Sono messa in tuboni, mi fanno abile
depurata, clorata, mi fanno potabile
rimessa in righi e rigagnoli tondi
fino a raggiungere mille piccoli mondi.

Ma dai monti ai mondi non è breve viaggio
quanto mi perdo in ogni passaggio
quante volte la mia onestà
incontra gesti pieni di ambiguità.

Quando sul colle nel mio andare felice
mi trovo a trapassare il cesto di una lavatrice
quando nel fiume nel mio andare silenzioso
mi trovo investita da qualche liquido oleoso

Quando nella diga i miei moti pazienti
sono accusati di travolgere paesi e genti
quando nei tuboni dove sto silenziosa
mi dicono “ non rompere, sei proprio fallosa “

Quando dai rubinetti finalmente son liberata
c’è chi mi dice “ Cattiva, e pensar che ti ho pagata “.
Vorrei avere gli occhi per incrociare il suo sguardo
e dirgli sinceramente “ Se mi usavi del riguardo!

 

[Proposta per Cipressina in festa 2013 e letta dalla Compagnia Sette Nani nell’incontro “Per un contratto di fiume del Marzenego-Osellino” Organizzato da storiAmestre, La Salsola, Comitato allagati di Favaro Veneto ]

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(…) se poi si scavasse in un terreno duro, oppure non si trovasse a qualunque profondità vena d’acqua, allora debbonsi raccoglier le acque, o dai tetti, o da altri luoghi alti, nelle cisterne con lastrico di smalto. ….. Codeste conserve d’acqua, ove si costruiscano duplicate o triplicate, in modo che dall’una all’altra si possano tramutare colando le acque, ne renderanno assai più salubre l’uso; imperocchè se vi è un luogo al fondo ove depositi il fango, rimarrà più limpida l’acqua, e senza odore, e conserverà il suo natural sapore.

— Vitruvio, De Architettura

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