Una cosa talmente bella

FASEMO FILO’

Una cosa talmente bella

[…] il mio maestro mi assicurava che “un uomo colto, a differenza di un ignorante, conosce il motivo per cui l’acqua scorre verso il basso”. Io non avevo nessun desiderio di essere quel tipo di uomo colto: ero felice che l’acqua scorresse, potevo guardarla per ore, ascoltare il suo gorgoglio fra i ciottoli, vederla bagnare il verde brillante delle piante palustri. Non mi importava sapere perché scorresse: ero del tutto convinto che vi fossero delle ottime ragioni per una cosa talmente bella.

[Da “Il velo dissolto” di George Eliot]

[Proposta per Cipressina in festa 2013 e letta dalla Compagnia Sette Nani nell’incontro “Per un contratto di fiume del Marzenego-Osellino” Organizzato da storiAmestre, La Salsola, Comitato allagati di Favaro Veneto]

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Quale nell’arzanà de’ Viniziani
bolle l’inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,
ché navicar non ponno – in quella vece
chi fa suo legno nuovo e chi ristoppa
le coste a quel che più vïaggi fece;
chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa -;
tal, non per foco ma per divin’ arte,
bollia là giuso una pegola spessa,
che ‘nviscava la ripa d’ogne parte.

— Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXI, vv. 7-18

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