FASEMO FILO’
K. Z. [1]
(Dalla testimonianza resa da Ka-tzetnik 135633 al processo Eichmann a Gerusalemme)
“Gli abitanti del pianeta Auschwitz non avevano nomi.
Non avevano né genitori né figli.
Non si vestivano come si veste la gente qui.
Non erano nati la’ né li concepivano.
Respiravano secondo le leggi di un’altra natura e non vivevano né morivano secondo le leggi di questo mondo.
Il loro nome era Ka-tzeninik e la loro identità era quella del numero tatuato nella carne dell’avambraccio sinistro”.
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Il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente e vi collocò l’uomo che aveva modellato. Il signore Dio fece spuntare dal terreno ogni sorta d’alberi, attraenti per la vista e buoni da mangiare. Il signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perchè lo lavorasse e lo custodisse.