Ghebbo(i)

VOCABOLARIO LAGUNARE

Ghebbo(i)

 Il ghebbo è una voce pure colla quale nel dialetto nostro accenniamo que’ rivoli , que’ canaletti piccioli e stretti che attraversano le paludi.
 Sarebbe perciò da esaminarsi come ella siasi adattata anche ad una misura terrestre. Il Zanetti nella Dissert. di un Papito Ravenn. p. 24. porta antica carta che dice: “tres petias
terrae prima quarum continet gaybos MDC. secunda gaybos CCXI, tertia continet in se gaybos CCC.”

Filiasi Memorie dei Veneti primi e secondi; Vol. 3 pag. 326

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“Nec ignoro ingrati ac segnis animi existimari posse merito, si obiter atque in transcursu ad hunc modum dicatur terra omnium terrarum alumna eadem et parens, numine deum electa quae caelum ipsum clarius faceret, sparsa congregaret imperia ritusque molliret et tot populorum discordes ferasque linguas sermonis commercio contraheret ad conloquia et humanitatem homini daret breviterque una cunctarum gentium in toto orbe patria fieret.”
(trad. “Non ignoro poter essere ritenuto con ragione di un animo ingrato e pigro, se si parlasse brevemente ed incidentalmente in questo modo della terra nutrice e allo stesso tempo madre di tutte le terre, scelta per volere degli dei affinché rendesse più brillante il cielo stesso, riunisse le potenze sparse e placasse i riti e portasse al dialogo e con lo scambio del linguaggio le diverse e incolte parlate di tanti popoli e desse dignità all’uomo e in breve perché fosse una la patria di tutte le genti sul mondo intero.”)

— Plinio il Vecchio, Naturalis Historia; Libro 03, & 39

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